Filodrammatica Sopramonte APS

Chi siamo

Siamo un gruppo di amici che da "qualche anno" condivide la passione per il teatro. Sono molti i lavori messi in scena dalla Filodrammatica di Sopremonte durante la vita della compagnia. Lavori che hanno sempre avuto una caratteristica in comune: il dialetto trentino.

Info

Sito web: www.filodrammaticasopramonte.it
Telefono: 3493588083
Referente: Agostini Giuliana
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Manca spesso un datario per stabilire il momento di nascita di un'associazione culturale in paese. Associazioni storiche si sono, talora, sobbarcate il peso di proposte, non strettamente pertinenti con i compiti d'ufficio. E' il caso dei vigili del fuoco che dopo la grande guerra s'improvvisano addirittura attori e danno vita alla FILODRAMMATICA. Due anni prima, responsabile della Filodrammatica, risultava essere il maestro Pompeo Pilati. Il maestro Pilati è ricordato con grande simpatia.

E'stato l'animatore della Filodrammatica. Ha insegnato per anni le prime nozioni di recita a decine e decine di attori. (...)L' Ufficio distrettuale politico di Trento il 25 agosto 1922 dà il proprio parere favorevole alla Direzione del Corpo pompieri per la recita di due drammi: "siccone di Caldonazzo" e "il conte di Montecristo". L'autorizzazione viene rilasciata "in via occasionale" e "a condizione che vengano osservate scrupolosamente le norme di polizia sugli incendi e sulla sicurezza personale".Ma c'è un altro inciso curioso: il teatro era stato "rimodernato" per l'occasione. La prescrizione in quella circostanza riguardava il rispetto delle norme antincendio e della "pubblica moralità". Titolo della commedia: "Il castello d'Altaguardia".

A maggio ed aprile dello stesso anno si recita nell'aia di Domenico Agostini. Titolare della richiesta per il permesso è don Celestino Vinanate cooperatore, il quale aveva indicato i titoli di due lavori teatrali: "Caccia grossa" e "La guardia del corpo".

Nel 1922 Mario Menestrina figura come presidente della Società filodrammatica. Si scopre che comandate dei pompieri e presidente della Filodrammatica sono la stessa persona in successivi atti che riguardano rappresentazioni teatrali fino al 1924.

Cinque furono le repliche tra il 1923 ed il 1924 de "Il Castello dei Masnadieri". Avvennero nel "teatro del corpo stesso" ed in un'abitazione privata la civico numero 112, nell'atrio dei "Treminei". La precarietà del luogo di rappresentazione dipendeva dalle direttive impartite per la messa in sicurezza del teatro, da parte della Commissione di Vigilanza sui teatri, nel corso di un'ispezione il dicembre 1923. Il verbale era stato redatto dagli agenti della "regia Questura" di Trento.

La filo esce dalla condizione di precarietà nel 1936 con la fine dei lavori di costruzione del nuovo oratorio parrocchiale.

Il parroco pro tempore, don Luigi Pedrolli di Gardolo, alla guida della comunità dal 1924 al 1954, si è visto costretto a barattare sabbia con le prestazioni dei cesiti per rendere possibile la costruzione dell'edificio. La sabbia che i cittadini scavavano in località Palusei serviva per l'oratorio e sotto forma di elargizione per altre iniziative "civili". Tutti in qualche modo dovevano concorrere al fabbisogno per l'oratorio e per gli extra che di volta in volta venivano indicati. I fornitori degli infissi, dei marmi, dei pavimenti venivano in parte pagati con sabbia.

Lo ricordano, con un certo sorrisetto sotto i baffi i superstiti che si sono adeguati allo stratagemma del dinamico sacerdote, sempre con le maniche dell'abito talare rimboccate, la polvere a contrastare il nero della tonaca. (...)

Nel 1936 i pompieri smettono di fare gli attori.

La filo si converte ed assume quale protettore San Giovanni Bosco. Si chiamerà infatti "filodrammatica San Giovanni Bosco".

Dal 1945 la gestione della Filodrammatica viene assunta in toto dal parroco.

Non fu certo l'inagibilità del teatro a scoraggiare la "filo" che con una tenacia senza pari continuò nella sua attività esibendosi in piazza, quando le condizioni del tempo lo consentivano, sotto gli avvolti, nei magazzini della cooperativa e nei cortili interni dei privati, nelle stagioni più fredde.

Il gruppo teatrale prese quota. Piovevano richieste anche dagli altri paesi , tanto da costringere l'organizzazione, ad avere sempre a disposizione un carro per il trasporto delle scenografie e dei costumi che venivano affittati presso l'oratorio del Duomo di Trento.”

(Tratto da "L'ultimo filò" di M. Zeni - ricerca documentazione Graziana Vecchietti)

 

Si può quindi dire che la filodrammatica è sempre stata seguita ed amata da tutti. Nella sua storia c'è stata una sola sosta, causata dall'inagibilità del teatro parrocchiale. Finalmente nel 1983 con grande gioia il Parroco, grazie anche all'aiuto di tutti, consegna alla comunità l'Oratorio ed il Teatro rimessi a nuovo. Torna la voglia di teatro e si ricostituisce la filodrammatica. Entra a far parte del nuovo sodalizio Mario Rizzi dando nuovo impulso e voglia di teatro a tutti. La prima commedia presentata al pubblico di casa è "L'alegro testament del zio Narciso" accolta dal pubblico con grande gioia. Nel 1985 è la volta della commedia brillante "I vedovi allegri" seguita da " El capel d'American". Dopo un breve intervallo, nel 1987, viene messa in scena la commedia "l'è me fiol, l'è me fiol" e nel 1989 "I busi da stropar". Nel 1990 dalla commedia in lingua italiana "Da giovedì a giovedì" di De Benedetti viene ricavata una simpatica commedia dialettale grazie alla traduzione in vernacolo trentino curata da Valerio Bombardelli, che ottiene subito un successo di pubblico grazie al considerevole impegno di tutti i componenti. La compagnia sempre più rinfrancata nelle stagioni '91-'94 ha presentato "La fadiga de capirse" e "Beniamino" di Antonia Dalpiaz e con un lusinghiero successo di pubblico e di critici ha partecipato a diverse rassegne teatrali. Nel 1996 la filodrammatica ha preparato la commedia "La suocera e la nuora" di Antonio Scaglia, un testo molto allegro e divertente che la filo ha presentato in moltissimi teatri, partecipando a varie rassegne. Nell'ottobre del 1998 ha partecipato al concorso "Palcoscenico Trentino-Premio Mario Roat, vincendo il premio per la migliore attrice protagonista (SEGATA FLAVIA). E' arrivata poi la commedia "Quel grand'om de papà" di Nando Vitali.

Nel 2000 è stata preparata e presentata al pubblico di casa una commedia impegnata dal titolo "sgrebeni de paradis" che ha accolto i favori del pubblico e della critica. Grande successo ha avuto la commedia brillante  "en neo' descolz" (2002), seguita a ruota da “Quel zerto… non so che” (2004)

Con la commedia dialettale di Gigi Cona : El sol 'n tei òci” abbiamo parteciperemo alla fase finale di Palcoscenico Trentino — premio Mario Roat e Flavia Segata è stata premiata come migliore attrice. Si è poi pensato di portare in scena la commedia dialettale "El bandol dela matassa" di Antonia Dalpiaz presentata in parechi teatri trentini.

Nel 2013 la filodrammatica di Sopramonte ha avuto la fortuna di conoscere l'autore toscano Valerio di Piramo ed ha portato in scena la commedia"prima de 'nrabiarte ...conta!" tratta da Un Natale al basilico. Commedia che ha ricevuto parecchio consenso tra il pubblico e ha vinto il festival del teatro umoristico - Rassegna Isidoro Trentin Povo 2014-2015.

Attualmente la compagnia sta preparando un'altra commedia dell'autore toscano Di Piramo: "Ho una figlia bellissima"

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